Condanna della Magia nella Bibbia e nel Magistero
La condanna della magia nella Bibbia e nel Magistero della Chiesa cattolica. La Bibbia con frequenza prende posizione contro la magia, l’evocazione di
spiriti, le varie forme di divinazione (predizione del futuro a partire dai segni della natura o in rapporto a presagi e sorti di diverso genere) e di
superstizione e cioè contro tutto ciò che rende al demonio un culto diretto o indiretto44. La lettura dell’occultismo fornita dalla Bibbia è la base su cui si
regge il giudizio della Chiesa cattolica in proposito. Essa, già a partire dalla Didachè45, si è sempre espressa giudicando in maniera assolutamente
negativa le pratiche magiche. Abbiamo già considerato la valutazione data dalla Nota pastorale della Conferenza Episcopale Toscana (1994) ad alcune
forme di magia. I giudizi che la Chiesa ha espresso durante i secoli46 sono oggi ben riassunti al n. 2117 del Catechismo della Chiesa Cattolica (1992):
«Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere
soprannaturale sul prossimo – fosse anche per procurargli la salute – sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da
condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti
è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche ....
(44 Alcuni passi particolarmente significativi: – Deuteronomio 18,1014: «[10] Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo
figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia;[11] né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli
indovini, né chi interroghi i morti, [12] perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per
scacciare quelle nazioni davanti a te. [13] Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, [14] perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese,
ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio». – Geremia 29,89: «[8] Così dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano.[9] Poiché
con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore». – Levitico 19,26b: «Non praticherete alcuna sorta di
divinazione o di magia». Levitico 19,31: «Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io
sono il Signore, vostro Dio». 45 Didachè III,4: «Non prendere auspici dal volo degli uccelli, perché ciò conduce all’idolatria; non fare incantesimi, non darti
all’astrologia, né alle purificazioni superstiziose, ed evita di voler vedere e sentire parlare di simili cose, perché da tutti questi atti ha origine l’idolatria».
La Didachè è il più antico manuale conosciuto per l’insegnamento cristiano, non si sa nulla di certo circa l’autore e l’anno in cui fu scritta. Molto
probabilmente fu redatta da un cristiano proveniente dal giudaismo verso la fine del primo secolo; l’origine è verosimilmente siriana. Per un’edizione
recente, con introduzione e commenti di AGOSTINO CLERICI: Didachè Letttere di Ignazio d’Antiochia A Diogneto, Paoline, Milano 1998; il passo citato è a
p. 18. 46 Per una sintesi su questi giudizi: cfr. CONFERENZA EPISCOPALE TOSCANA, Doc cit.).
... divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’invocazione di
potenze cattive, né lo sfruttamento delle credulità altrui». La citazione del Catechismo ci suggerisce due rilievi aggiuntivi, che di seguito andiamo a
sviluppare.
Innanzitutto, occorre notare che in essa si fa cenno anche allo spiritismo, che è – come abbiamo messo in luce –, data l’impostazione e le modalità che
lo caratterizzano, a tutti gli effetti una pratica magica. Accanto alle organizzazioni spiritiche (a cui si è accennato) è diffusa – anche in Italia –,
soprattutto negli ambienti giovanili, la pratica delle «sedute spiritiche» intese come «gioco» o praticate con l’intenzione di voler cogliere qualche
rivelazione particolare per il futuro anche da persone che non appartengono a società spiritiche. Tali pratiche sono classificabili nell’ambito delle nuove
credenze, in quanto non rientrano nel quadro dei movimenti47 perché prive delle caratteristiche sociologiche (organizzazione, struttura, gerarchia) che
qualificano questi ultimi. A proposito della pratica delle sedute spiritiche, Monsignor Giuseppe Casale afferma: «Anche in questo caso non si tratta di
fenomeni su cui si può semplicemente sorridere o che possono essere trattati come mere curiosità. Occorre convincersi che la vita cristiana costituisce un
tutto organico, e che un cedimento su questi punti porta con sé, presto o tardi, un cedimento generale»48. La Conferenza Episcopale dell’Emilia
Romagna, nella Nota pastorale La Chiesa e l’aldilà (2000), rilevando che soprattutto in questi nostri giorni, si vanno moltiplicando comportamenti e
movimenti di pensiero, che prospettano la possibilità di un contatto con i propri defunti e che trovano accoglienza anche fra i cristiani»49, mette in
guardia i fedeli soprattutto da una forma di evocazione degli spiriti ritenuta più compatibile con la religione, meno polemica con la Chiesa stessa,
anzi più alla ricerca di dialogo e di consenso da parte della gerarchia ecclesiastica. A conferma della presunta ortodossia viene portato il fatto che ai
movimenti aderiscono e vi operano, oltre laici e laiche di chiara estrazione cristiana, religiosi e sacerdoti, tra i quali alcuni notissimi per l’attività che
svolgono all’interno della comunità cristiana. In alcuni di questi incontri è stata celebrata anche la messa. Ma non basta a garantire la legittimità di
queste iniziative la presenza dì sacerdoti, i quali sempre sono tenuti a chiedere al vescovo l’autorizzazione, che non si vede del resto come sia possibile
concedere» 50 . La Nota in questione ha peraltro il pregio di suggerire proposte pastorali concrete e attuabili – quali la valorizzazione nella pastorale
ordinaria del «senso cristiano della morte»51 e l’istituzione nelle comunità cristiane di un «ministero della ...
(47 Per un inquadramento generale: cfr. M. INTROVIGNE, «L’esplosione delle nuove religioni», in Il cristianesimo e le religioni, numero speciale di
Seminarium, organo della Congregazione per l'Educazione Cattolica, anno XXXVIII, n. 4 (1998), pp.719749, disponibile anche in Internet: MONS. G.
CASALE, Doc cit., pp. 2930. 49 CONFERENZA EPISCOPALE DELL’EMILIA ROMAGNA, La Chiesa e l’aldilà. Nota pastorale del 23 aprile 2000, Edizioni
Dehoniane Bologna, Bologna 2000, n. 11, p.11. 50 Ibid., n. 14, pp.1213. 51 Ibid., n. 20, p. 16).
... consolazione»52 – al fine di porre soluzione al problema dell’adesione dei cattolici ad ambienti in cui si pratica lo spiritismo. Il secondo rilievo ci è
suggerito dalle ultime righe del n. 2117 del Catechismo della Chiesa cattolica, laddove si accenna all’ambito delle «pratiche mediche dette tradizionali».
Spesso le varie pratiche terapeutiche alternative – dette più semplicemente «medicine alternative»53 – sono caratterizzate o traggono origine da teorie
che gettano le radici in visioni del mondo di derivazione orientale o nella teoria del «magnetismo animale», del «fluido» o «energia universale» elaborata
dal medico svevo Franz Anton Mesmer (17341815)54 , a proposito del quale Massimo Introvigne scrive: «....Mesmer, come oggi si riconosce, ha inventato
[…] l’ipnosi prima di Braid, [...] l’attenzione all’inconscio prima di Freud. Non stupisce pertanto che abbia inventato anche lo spiritismo prima delle sorelle
Fox»55. Questa teoria si colloca pertanto in un contesto spiritico e veicola un’impostazione e una procedura di tipo magico che influenza le pratiche
terapeutiche alternative che ad essa si ispirano56 . Infine, cercando di dare una valutazione globale del vasto e articolato mondo magico, non si può
dimenticare il fatto che la magia e le altre pratiche occulte nel loro complesso rappresentano – secondo la dottrina e la pastorale della Chiesa cattolica –
un grave pericolo per la psiche e per lo spirito: l’esperienza di molti esorcisti, che trova conferme da parte di vari studiosi, porta a ritenere l’occultismo
una buona «porta d’entrata» per possibili problemi di ossessione, vessazione o possessione diabolica. A tal proposito Monsignor Giuseppe Casale scrive:
«E’ possibile che la pratica incauta della magia o dell’occultismo apra la strada alla possessione diabolica, ma questa colpisce anche persone che si
tengono ben lontane dall’occulto e che non “desiderano” affatto incontrare il preternaturale. La Chiesa insegna l’esistenza del Demonio, la possibilità
della possessione diabolica e l’utilità della funzione degli esorcisti […] D’altro canto, gli esorcisti esperti sanno bene che la vera possessione diabolica è
un fenomeno molto raro, e che prima di attribuire certi fenomeni al Diavolo occorre esplorare la possibilità di spiegazioni naturali e psicologiche»57.
(52 Ibid., n. 25, p 19. 53 Sul reiki, una pratica terapeutica alternativa assai diffusa, cfr. M. INTROVIGNE, «Il “reiki”: tecnica o religione?», in Cristianità,
anno XXVII, n. 285286, gennaiofebbraio 1999, pp. 1517, disponibile anche in Internet: e il mio Il reiki:
54 Per una trattazione esauriente su Mesmer: cfr. ERMANNO PAVESI, «Alle origini dello spiritismo: Franz Anton Mesmer e il “magnetismo animale”», in
CESNUR (a cura di M. INTROVIGNE), Lo spiritismo, cit., pp. 97119. Sul magnetismo cfr. anche la parte terza «Radioestesia e magnetismo» in PHILIPPE
MADRE FERNAND SANCHEZ, Il fascino dell’occulto. Parapsicologia, radioestesia, astrologia, magnetismo e vita cristiana, Àncora, Milano 1994, pp.
107172. 55 M. INTROVIGNE, Il cappello del mago, cit., p. 291. 56 A tal proposito, relativamente al caso di una pratica terapeutica alternativa: cfr. il mio
«Pranoterapia: dono naturale o guarigione spiritica?», in «Una voce grida…!», n. 7, giugno 1998, pp. 2223, 57 MONS. G. CASALE, Doc. cit., pp. 2728).
Tratto dal testo di Andrea Menegotto, Magia Magie Maghi